TRIESTE – La legge dell’Alma Arena viene imposta anche oggi dal team di coach Dalmasson al cospetto di una squadra ospite che per gran parte del match non mette in campo il mordente, la motivazione e l’intensità che sarebbero stati indispensabili per pensare di espugnare il campo della capolista.
Ancora fermo Juan Fernandez, vittima di un misterioso (ma a quanto pare piuttosto grave) problema muscolare, è il giorno dell’esordio del nuovo acquisto Federico Mussini, play ventiduenne di ottime speranze arrivato appena venerdì a Trieste da Reggio Emilia. Mussini, superati i primi istanti di visibile emozione, sconta un po’ la naturale estraneità ai meccanismi di Dalmasson, specie in attacco, ma mostra sprazzi di classe, chiude in doppia cifra e dimostra di poter diventare uno dei sicuri protagonisti di questo finale di stagione.
La cronaca: Verona si mette subito a zona, a tratti adattandola con soluzioni ad uomo, e ci resta fino al termine del match.
Quello che fino a qualche settimana fa era il peggior incubo per l’attacco biancorosso viene ora affrontato con molto ordine, evitando soluzioni estemporanee dei singoli: vengono invece sfruttati tutti i 24 secondi trovando quasi sempre la soluzione più adatta, sia dall’arco che da sotto.
Prova ne sia che la prima frazione, nonostante la grande vena realizzativa di Amato fra gli ospiti, si chiude con Trieste a quota 29.
Prandin imperversa sui 28 metri, mette enorme pressione sui portatori di palla, si fa trovare pronto al tiro, non disdegna la penetrazione.
Da Ros, dal canto suo, conferma il suo stato di grande forma, giocando spesso per i compagni (risulterà alla fine il miglior assist man della squadra) e sacrificandosi in difesa con raddoppi anche sugli esterni.
Il divario raggiunge la doppia cifra verso la fine dei primi venti minuti, e si dilaterà ulteriormente nel terzo quarto, grazie ad una prova sopra le righe da oltre i 6,25.
Negli ultimi 5 minuti Verona intensifica l’aggressività della zona difensiva e, complice il gioco in pieno controllo di Trieste, riesce a limare un divario che aveva raggiunto i 18 punti avvicinando l’Alma fino a 7 punti ad un paio di minuti dalla sirena.
Reazione, però, troppo tardiva: la bomba di Baldasso mette la parola fine ad ogni discorso sul risultato e porta in dote due punti dall’enorme peso specifico, nella giornata in cui Bologna supera Montegranaro e Udine cade in casa, allungando dunque la classifica nelle prime posizioni.
Ora Trieste dovrà affrontare la trasferta in casa di una Piacenza ormai tranquilla, e poi il derby che potrebbe sancire la certezza matematica del primo posto nella stagione regolare.

Francesco Freni per Sport In The City
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