TREVISO – L’Alma Trieste chiude in tre partite una serie in cui addetti ai lavori e stampa nazionale la davano per sfavorita nonostante il fattore campo favorevole.
Lo fa nel più autoritario ed indiscutibile modo possibile: mette 32 punti fra sè ed avversari che sul loro campo avevano riservato solo batoste alle squadre triestine negli ultimi 39 anni.
Gara 3 è senza storia. Se nelle prime due partite Treviso era arrivata ad un soffio dall’espugnare l’Alma Arena, giocando alla pari e dando vita a contese equilibrate e spettacolari, in gara 3 la banda di Pillastrini appare in completa balia della squadra triestina che, per bocca dello stesso coach biancoblù, ha disputato la partita perfetta, interpretando con precisione svizzera le rotazioni difensive, attaccando con pazienza, efficacia e precisione il canestro trevigiano.
Capolavoro anche di coach Dalmasson, che dosa minuziosamente il minutaggio dei suoi uomini, apparsi costantemente superiori anche sul piano fisico.
Treviso, dopo un primo quarto in cui si mantiene in linea di galleggiamento, subisce una prima spallata dagli ospiti nel secondo quarto, quando Federico Loschi, trevigiano doc, infila due bombe che innescano la fuga che si rivelerà decisiva.Treviso affretta conclusioni in attacco, si fa prendere dalla frenesia del recupero, Trieste chiude la porta sotto canestro e gli esterni della Marca sembrano sfiduciati dopo una serie incredibile di errori da fuori. Primo tempo che si chiude con Trieste meritatamente avanti di 16, con l’inerzia tutta dalla sua e l’impressione di avere ancora molta benzina nelle gambe, a differenza di avversari il cui linguaggio del corpo tradisce stanchezza e frustrazione.
La partita però può essere ancora lunga, specie al Palaverde e specie contro una squadra che nell’arco della stagione ha saputo compiere recuperi e break importanti in pochissimi minuti.
La bomba da palleggio di Cavaliero in apertura di terzo quarto fa però capire che oggi non ce n’è per nessuno.
Si continua sulla stessa falsariga per il resto della contesa, con distacco che si dilata progressivamente per il disappunto del pubblico di casa (in qualche frangente piuttosto ingeneroso verso una squadra che in ogni caso ha disputato una stagione di altissimo livello) e la gioia incontenibile degli almeno 300 triestini al seguito, molti dei quali accoglieranno festosamente la squadra di ritorno all’Alma Arena in piena notte.
Sembra un sogno, ma non lo è: Trieste sbanca Treviso, e raggiunge la finale playoff con il fattore campo dalla propria parte.
L’Alma ci arriva per il secondo anno consecutivo, ma stavolta dalla porta principale, dopo aver dominato la stagione regolare e travolto ogni avversario nei playoff.
Ora rimangono 3 partite, le tre partite della vita, ed i ragazzi di Dalmasson avranno l’opportunità di gustarsi in pantofole i match dai quali sapranno chi, fra BOF e Casale, contenderà a Trieste il compimento del capolavoro. #completethemission #almassimo

Francesco Freni per Sport In The City
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