La fortuna ci ha baciati, ci è andata bene. La sorte ha voluto che i Beat on rotten woods fossero una meraviglia musicale triestina.
Era destino, doveva succedere. Le cose non accadono mai per caso. Potrebbe sembrare una lusinga che si spinge oltre al limite della decenza, un comportamento da ruffiano che anche per un adolescente sarebbe troppo, ma in un momento in cui mi sento di dire che rivisitazioni e tributi di ogni sorta hanno saturato il mercato e che l’originalità artistica oppure le novità in certi lasciano desiderare, ecco il debutto discografico dell’omonima band, Beat on rotten woods (registrato e mixato da Alessandro Giorgiutti e masterizzato da Gabriel Ogrin). Una bella ventata di aria fresca, una passeggiata in un vasto parco cittadino per fare una pausa dalla quotidiana confusione metropolitana.

Dopo averci concesso un assaggio con l’EP Stay rotten del 2016, arriva il primo capitolo della groove box triestina che per cinquanta minuti sprigiona una moltitudine di suoni mischiati a vari generi e stili (Blues, Grunge, Beat Box) che l’unione dei componenti ci permette di ascoltare.
Dal debutto avvenuto nel 2013 sotto forma di un’essenziale ed incisiva formazione a due, oltre all’EP e ai due video clip di Shining people e Spaces, sino ad oggi per i Borw c’è stato spazio anche per la partecipazione all’edizione 2017 del Mittelfest, per uno spettacolo sperimentale tra danza e concerto, oltre che ad una lunga serie di live, circostanza che da sempre ha contraddistinto la band e ha fatto sì che il loro pubblico diventasse davvero numeroso.
La decisione di ampliare l’organico per completare la ricerca dei suoni e creare maggior impatto, permette ai padri fondatori Rob e Mace (chitarra il primo, voce e beatbox il secondo), di farsi affiancare dal 2018 da Nevio (banjo e voce) e Tilen (basso, chitarra e voci) per il proseguio dell’avventura che oggi ci regala questo primo e completo lavoro discografico.
Per tutte le tredici tracce Beat on rotten woods (disco autoprodotto dalla band che da febbraio inizia una collaborazione con l’etichetta triestina MOLD Records), ci accompagna in un luna park sonoro dove melodie e ritmiche (beat box) creano situazioni urbane che si alternano a paesaggi desertici di un insolito e moderno Far West (descritto dall’intreccio di basso e chitarra) al suono di un insolito Blues che affonda le radici nella sua genuina tradizione, mentre l’inaspettato banjo appare a sorpresa come solido elemento in I built my home.
Difficile trovare il pezzo migliore all’interno di questo cesto di leccornie dove Monkey House è l’unico brano già presente nell’Ep, mentre la conclusiva Sleeping termina con un ridondante giro di chitarra che ci lascia assetati per un nuovo, immediato ed ingordo ascolto.
Assolutamente da vedere dal vivo, i Beat on rotten woods suoneranno per il release party del disco il prossimo 5 marzo al Loft di Via Economo a Trieste.
Per l’occasione i Borw saranno presenti in diretta radiofonica a RadioCityTrieste, sabato primo febbraio alle ore 14.00, ospiti de Il Geco per la sua trasmissione Fronte del Palco.

di Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

foto di Paola Erre

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