TRIESTE – Sono passati già due anni da quando questa storica band francese ha nuovamente iniziato a girare in lungo e in largo dopo moltissimi anni di pausa.
E pensare che inizialmente avevano previsto solamente una cinquantina di date per celebrare i trent’anni del loro debutto discografico.
Invece dal palco del Teatro Miela di Trieste è andata in scena la centosettantaduesima replica per la band parigina dei Les Négresses Vertes che, al momento, non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Mlah, parola che in lingua araba significa Tutto bene, era il titolo del loro primo disco (che ora viene celebrato), una pietra miliare, un caposaldo del Patchanka, genere che, sul finire degli anni Ottanta, ha iniziato a farsi strada anche grazie alla concomitanza del sound dei colleghi Mano Negra.
Stiamo parlando di un autentico crogiuolo di stili, influenze popolari e folkloristiche, riempito di sonorità anche grazie alle diversità culturali ed etniche dei componenti della band.
Vista l’eccezionalità dell’evento (sold out già diversi giorni prima), l’inizio della serata è stata anticipato da una breve presentazione dei festeggiamenti per i trent’anni del teatro, da parte dell’organizzazione.
Gli anni passano, i capelli bianchi e le rughe si son fatti strada sui volti di chi calca il palcoscenico e di molti dei presenti tra il pubblico, che un tempo hanno avuto la possibilità di vivere direttamente questo fenomeno in prima persona ma, nonostante tutto, la voglia di scatenarsi non è venuta meno da nessuna delle due parti.Una formazione di sette elementi, rimaneggiata nella line up già dal 1993 per la triste dipartita del paroliere e cantante Helno, omaggiato da Manu Chao con il brano Helno est mort (Sibérie m’était contéee del 2004) e dai Modena City Ramblers con Morte di un poeta (Riportando tutto a casa del 1995),  che non ha, però, deluso le aspettative, sfoderando energia, verve e diffondendo ottima musica verso un pubblico entusiasta.

Da Voilà l’ètè, passando per Hey Maria e Zobi la mouche, sono stati suonati tutti i cavalli di battaglia della band, andando a pescare anche qualcosa d’altro della loro attività musicale.
Un’autentica festa, alla quale molti non avrebbero mai sperato di poter assistere, nemmeno nel 2013, quando Stéfane e Iza Mellino (compagni nella vita e sul palcoscenico) avevano già fatto tappa proprio al Miela per un loro concerto.
Come già detto, diverse persone hanno dovuto rimanere fuori dal teatro poichè, in tanti, hanno voluto prendere parte a questa serata e non si sono lasciati sfuggire quest’occasione arrivando anche da fuori città.
Come Daria ad esempio, venuta da Gradisca d’Isonzo. Lei li aveva già visti a Francoforte nel 1992. Erano i tempi d’oro di Helno.

 

 

 

 

 

 

 

Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

Foto di Cristiano Pellizzaro (ad eccezione della locandina)