Almanacco 21/08

Dall’ Almanacco Mercury

Il 21 Agosto del 1951 nasce a Cannock, nello Staffordshire, GLENN HUGHES, bassista e soprattutto cantante, soprannominato dai suoi fan “The Voice of Rock”.

Ha al proprio attivo una vasta discografia solista, oltre ad aver militato in gruppi storici come i Deep Purple e i Black Sabbath. Il nostro Glenn abbandonò gli studi a 15 anni, per dedicarsi alla musica, inizialmente come bassista. Alla fine degli anni sessanta suonò in diverse band, fra cui i Trapeze, nei quali iniziò a cimentarsi come cantante, e iniziando a riscuotere un grande successo. Fu così che Hughes attirò le attenzioni dei Deep Purple, orfani di Ian Gillan e Roger Glover, e alla fine di un live dei Trapeze al Marquee di Londra, Jon Lord andò da lui a fargli la proposta: farlo entrare nella band in un duplice ruolo di bassista e cantante. Purtroppo il loro manager consigliò ai Deep Purple di restare un quintetto, ed ingaggiarono lo sconosciuto David Coverdale alla voce (dopo il rifiuto di Paul Rodgers). Hughes accettò l’offerta, non per passione ma, per sua stessa ammissione, per denaro: fu così che nacque la “Mark III”, che diede alle stampe l’epocale “Burn”, nel 1974. I Deep Purple, comunque, dopo vari cambiamenti di formazione si sciolsero nel 1976. Alla fine degli anni Settanta inizia un periodo nero, per Hughes, caratterizzato da abusi di alcool e droghe. Ma nel 1989, la svolta: David Coverdale lo invita a fare qualche coro sull’album degli Whitesnake intitolato “Slip of the Tongue”. Il vecchio amico gli disse che se si fosse disintossicato sarebbe riuscito sicuramente a tornare ad essere un nome di spicco nel mondo della musica rock. Hughes gli diede ascolto, e la fece finita con l’alcool e le droghe. L’anno seguente la Warner Bros gli propose la realizzazione di un disco solista: Hughes accettò e chiamò a sé il chitarrista Robin George e il batterista Gary Ferguson. Nonostante il tempo, il denaro e l’impegno profusi le incisioni non resero soddisfatto Hughes e pertanto l’album non venne mai messo in commercio . Questa rinascita pero’ segnò l’inizio di incredibili e prestigiose collaborazioni e di validissimi lavori solisti.
Alcune curiosità, molto simpatiche : Glenn Hughes è amico e ammiratore di Stevie Wonder, il quale gli ha insegnato qualche trucco e l’ha definito come “il più nero dei cantanti bianchi”. Hughes era parte di un gruppo di amici formato da Richie Kotzen, Steve Lukather, Ringo Starr, Geoff Downes e Paul Rodgers che si riuniva a Los Angeles a casa di Eddie Van Halen per fare delle lunghe jam session . Una volta Robert Plant e Hughes si fecero una promessa reciproca: il primo non avrebbe mai cantato canzoni di Hughes, mentre il secondo non avrebbe mai cantato canzoni dei Led Zeppelin. Hughes promise a Ian Gillan di non cantare mai “Child in Time” dei Deep Purple, dal momento che quest’ultimo era troppo affezionato a tale canzone Al momento della morte dell’omonimo ex membro dei Village People, molti giornali riportarono la notizia confondendolo però con l’ex Deep Purple. Quest’ultimo dichiarò che persino i suoi genitori pensavano fosse morto a causa dell’ informazione sbagliata.