Almanacco 23/08

Dall’ Almanacco Mercury​
Il 23 Agosto del 1946 nasce a Londra KEITH John MOON , passato alla storia per essere stato il batterista degli WHO.

Una vita, la sua, costellata di episodi eclatanti, e dominata dalla dipendenza da alcool e droghe. Il più grave: nel 1970 uccise involontariamente il suo autista e assistente personale, Neil Boland, investendolo con la sua Bentley, nel tentativo di sfuggire a un gruppo di teppisti. Celebri erano i suoi comportamenti selvaggi e distruttivi : devastava le camere degli hotel, le abitazioni degli amici e spesso anche casa sua, gettando oggetti e mobili fuori dalle finestre, spesso incendiandoli o facendoli esplodere . Lo stesso faceva sul palco: Moon dimostrava particolare zelo nell’architettare sempre nuovi modi per fracassare la sua batteria alla fine dei concerti. In occasione dell’esibizione del gruppo nel corso di un programma televisivo, nascose dell’esplosivo nella cassa della batteria, e durante il finale di “My Generation” la scalciò via, innescando la carica. Durante un suo assolo di batteria in un altro programma televisivo, riempì di acqua e pesci rossi la cassa, presentandosi vestito da gatto. Questo, e tanto altro: sui suoi comportamenti distruttivi ci sarebbe da scrivere un intero capitolo. Il suo stile di vita sregolato iniziò però presto ad avere ripercussioni sulla sua salute e sulla sua professionalità come musicista. Nel corso del “Quadrophenia Tour” del 1973, durante un concerto ingerì una grossa quantità di tranquillanti mischiati a brandy, e collassò sul palco durante l’esecuzione di “Won’t Get Fooled Again”. La band smise di suonare e Moon fu portato nel backstage per una doccia fredda e una dose di cortisone. Lo rimandarono in scena dopo circa una mezz’ora, ma svenne nuovamente, e fu definitivamente trasportato via. La band continuò lo show senza di lui ancora per qualche canzone, fino a quando Townshend chiese al pubblico: «Qualcuno sa suonare la batteria? – Voglio dire “per davvero” ?». Un batterista locale, Scot Halpin, rispose alla chiamata, salì sul palco, e suonò la batteria per il resto del concerto. Il suo stato di salute fu anche oggetto di serie discussioni professionali interne alla band, in quanto il batterista si rivelò addirittura non più in grado di suonare in tempo 6/8 sulla traccia “Music Must Change” poi inclusa nell’album “Who Are You ” del 1978, tanto da costringere la produzione a rimuovere praticamente del tutto la sua parte dalla canzone. Il 7 settembre 1978, dopo aver trascorso la serata con Paul McCartney e sua moglie Linda, ritornò a casa con la sua fidanzata, Annette, e prese 32 pastiglie di clometiazolo, prescritte nella sua terapia contro la tossicodipendenza, quando già 6 erano fatali. Iniziò a guardare un film a letto, e poco dopo morì nel sonno . Aveva trentadue anni. Nel 2011 è stato classificato secondo (dietro a John Bonham) nella classifica dei migliori batteristi di tutti i tempi, redatta dai lettori della rivista “Rolling Stone”, a quasi 35 anni dalla sua morte . Nel 1990 è stato introdotto nella “Rock and Roll Hall of Fame”, come membro degli Who.