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In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni

Dinamo Banco di Sardegna – Pallacanestro Trieste    85-80          Progressivi: 30-17, 44-37, 69-58, 85-80       Parziali: 30-17 / 14-20 // 25-21 / 16-22

Dinamo Banco di Sardegna: Pullen 5, Marshall Jr. 23, Buie 14, Zanelli 0, Seck n.e., Beliauskas 0, Johnson Jr. 17, Casu n.e., Vincini 6, Mezzanotte n.e., McGlynn 14, Visconti 6. Allenatore: Mrsic.
Pallacanestro Trieste: Toscano-Anderson 15, Deangeli 2, Uthoff 6, Ruzzier 2, Sissoko 8, Candussi 10, Iannuzzi n.e., Brown 15, Brooks 0, Moretti 0, Ramsey 22.
Allenatore: I. Gonzalez. Assistenti: F. Nanni, F. Taccetti, N. Schlitzer.

Arbitri: C. Lo Guzzo, A. Bongiorni, A. Dionisi.

SASSARI – Trieste torna a naufragare in trasferta, e lo fa senza attenuanti: con alle spalle due partite consecutive in cui aveva dimostrato di poter essere una squadra dotata di intensità, esperienza, organizzazione difensiva, scaltrezza e precisione, due settimane di pausa in cui ha potuto riposarsi e trascorrere almeno dieci giorni sul proprio parquet ad allenarsi, provare, affinare ed affiatarsi, nessun impegno infrasettimanale a precedere o seguire la trasferta su un campo non certo fra i più temibili della LBA, con la pressante necessità -più una responsabilità- di dare finalmente costanza a rendimento e risultati, si presenta al Palaserradimigni esibendo il tristemente noto atteggiamento sbadato da gita fuori porta, rifiutandosi categoricamente di attuare la benché minima organizzazione difensiva (anzi, rifiutandosi proprio di difendere subendo di conseguenza il solito trentello nel primo quarto) e, stavolta, tirando a salve per tutti e 40 minuti, difetto che le sottrae anche l’unica chance di evitare di uscirne con le ossa rotte.
Ne consegue inevitabilmente una partita nella quale è costantemente costretta ad inseguire, in cui non dà mai l’impressione di potersi realisticamente riappropriare dell’inerzia, nemmeno quando riesce a rientrare sul -3, nemmeno quando Sassari, peccando di superbia quando manca troppo tempo alla fine per poter iniziare a scherzare con gli avversari tentando velleitarie giocate ben lontane dalle corde di giocatori appena discreti, getta al vento una montagna di palloni consentendo ai biancorossi di Gonzalez di giocarsi possessi che con un minimo di raziocinio avrebbero permesso loro di riacciuffare immeritatamente la vittoria per la coda.
Infine, nemmeno quando, sul +5 con un minuto da giocare, Jacob Pullen indossa gli abiti da San Nicolò e sbaglia due tiri liberi di seguito.
Trieste, però, non crede più a San Nicolò, e rifiuta sdegnosamente il regalo: il rimbalzo sul secondo errore viene catturato in mezzo all’area, senza nemmeno saltare, da un giocatore di 180 cm mettendo fine ad ogni discussione.
Aggiungiamoci come condimento le 18 palle perse, di cui un paio nel finale veramente clamorose con passaggi finiti in quarta fila della tribuna, e si completa il racconto di una sconfitta ineluttabile.
Una sconfitta che, sebbene più contenuta nelle proporzioni, fa ancora più male rispetto a quelle di Brescia e Cremona, arrivate al cospetto di squadre in stato di grazia, che avevano disputato partite al limite della perfezione, pur infierendo su una Trieste inguardabile ma vincendo soprattutto grazie ai propri enormi meriti.
A Sassari, invece, Trieste si arrende al cospetto di una squadra che si limita a svolgere il compitino, ad attuare un piano partita tanto semplice quanto efficace nel piazzare una singola spallata che le permette inesorabilmente di arrivare fino in fondo, pur realizzando nel secondo e quarto quarto sommati tanti punti quanti ne aveva segnati solo nel primo.
Incommentabile la fase difensiva triestina nell’arco dell’intero incontro. Una singola fiammata da tre-quattro minuti nel terzo quarto consente un timido riavvicinamento, poi Sassari ricomincia a violentare il backcourt biancorosso in tutti i modi previsti dal manuale della pallacanestro: in contropiede, in penetrazione, con il pick and roll centrale, con lo scarico negli angoli, da sotto dopo un rimbalzo offensivo.
Il tutto, senza apparente resistenza, con un linguaggio del corpo spesso frustrato ed atteggiamento rinunciatario da parte degli uomini di Gonzalez.
Ruzzier non è in grado di contenere l’uno contro uno con il quale è sistematicamente battuto da Buie, che approfitta dei due-tre metri di vantaggio che guadagna con il primo passo per concludere indisturbato dal centro dell’area approfittando anche dell’assenza totale di aiuti.
Se arriva il cambio difensivo con Markel Brown a tentare di contenerlo, il pallone viene scaricato su Marshall, a sua volta -a tratti- inarrestabile.
Ma se alle prevedibili difficoltà sui piccoli, aggravate dall’assenza di Colbey Ross e dalla serataccia del duo Ruzzier-Moretti (il secondo finisce addirittura con un -6 di valutazione che riassume con precisione la sua prestazione), si aggiunge la peggior partita in Italia di Mady Sissoko, nervosissimo ed insolitamente “molle” dal punto di vista agonistico, e di conseguenza si permette al modesto McGlynn di trasformarsi in un clone di Nowitzki, si comprende velocemente come i timori della vigilia, che prudentemente identificavano la trasferta a Sassari come insidiosa soprattutto dal punto di vista mentale, fossero del tutto fondati.
Quando si difende così male, è difficile organizzare attacchi efficaci, specie sviluppando la pallacanestro più congeniale a questa squadra.
Trieste, però, ci mette anche del suo, scegliendo di sbilanciare in modo insolitamente netto le conclusioni incaponendosi nel provare tiri da oltre l’arco in una serata nella quale anche i suoi migliori tiratori non avrebbero centrato nemmeno una vasca da bagno.
37 tiri da tre tentati, solo 11 realizzati, contro 31 conclusioni da due, in una partita nella quale l’unica soluzione che avrebbe potuto portare frutti con una certa costanza sarebbe stata proprio la penetrazione, l’attacco uno contro uno da parte di Ramsey, Brown e JTA.
Un solo dato a riassumere il concetto: Markel Brown chiude la partita senza tentare nemmeno un tiro da due punti.
Poca lucidità nelle scelte offensive, dunque, tanti attacchi arruffati e troppe conclusioni lasciate all’estemporanea iniziativa dei singoli. Sembra inizio ottobre…
Sopra la sufficienza le prestazioni di Toscano Anderson (che, però, quando si fa notare anche dal punto di vista realizzativo dà il segnale di un gioco di squadra piuttosto latente), di Jarrod Uthoff, abbastanza impreciso al tiro da fuori ma autore comunque di una prova difensiva nella quale almeno ci prova, catturando anche 10 rimbalzi, e di Francesco Candussi, che perlomeno non fa rimpiangere i lunghi minuti passati seduto sul pino da un Mady Sissoko insolitamente falloso ai limiti dell’ingenuità.
Sarebbero discrete anche le prestazioni di Markel Brown e Jahmi-us Ramsey, 37 punti in due, ma entrambi sporcano la loro partita con palle perse tanto clamorose quanto sanguinose proprio nel finale, quando, nei due attacchi più importanti per la loro squadra a punteggio ancora non acquisito, mettono il pallone nelle mani degli spettatori in tribuna affossando definitivamente ogni velleità biancorossa.
Poco, pochissimo da caricare, dunque, sull’aereo che riporterà la squadra a Ronchi. Meglio che quello che è accaduto in Sardegna rimanga in Sardegna.
A cominciare dallo sguardo spento e perso nel vuoto e dalle braccia ciondolanti lungo il corpo.
Dicembre non inizia certo sotto i migliori auspici, ma non è il momento di piangersi addosso.
Le prossime partite, anche e soprattutto alla luce di questa evitabilissima sconfitta, rivestono infatti importanza ancora maggiore in funzione del tentativo di conquistare le Final Eight di Coppa Italia.
Una rincorsa che ora potrà ricominciare, finalmente, dalla forza di un roster completo. Forse…

(diritti riservati TSportintheCity)
Crediti: foto Panda Images
Ph. Antonio Barzelogna

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In collaborazione con Pallamano Trieste 1970 – articolo di Alessandro Asta – addetto stampa Pallamano Trieste 1970

MACAGI CINGOLI 24   –   PALLAMANO TRIESTE 1970  23   (p.t. 13-13)
MACAGI CINGOLI: Martini 1, Ciattaglia 1, Naghavialhosseini 1, Morganti, Mangoni 5, Lezaun 2, Latini, Strappini 1, Rossi 1, Giambartolomei 1, Rossetti 1, Compagnucci, Gharbi, Nocelli 5, Makhlouf 5, Albanesi. All. Laera
PALLAMANO TRIESTE 1970: Garcia, Postogna, Bono 1, Mazzarol, Antonutti, Pernic 1, Urbaz, Parisato 2, Andreotta, Pauloni 5, Lindström 5, Vanoli 2, Bendjilali 1, Sandrin, Esparon 6. All. Carpanese

Arbitri: Carrino e Pellegrino

CINGOLI (MC) – Un’autentica beffa all’ultimo respiro: la Pallamano Trieste 1970 perde a Cingoli per 24-23 con un gol allo scadere dell’ex Lorenzo Nocelli, chiudendo con una sconfitta il proprio girone d’andata ma con la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia già in tasca.
Si segna pochissimo da ambo le parti a inizio match: Giambartolomei apre le marcature per la squadra di casa al 2’, Esparon si vede respingere un sette metri da Martini sessanta secondi più tardi e Pauloni vede respinto sul palo il tiro in ala.
È 1-0 al 5’, con Garcia a dover già fare gli straordinari con tre parate consecutive e con Lindström a trovare successivamente il pari e il primo gol biancorosso. Trieste mette la freccia all’8’ col rigore di Pauloni e la realizzazione di Vanoli (1-3), ottimo allungo alabardato sul 2-6 con Esparon prima e Parisato in contropiede subito dopo ma soprattutto con una difesa che concede poco al Macagi.
I padroni di casa ripartono con Makhlouf, Mangoni e Strappini (5-7 a metà tempo), ma i giuliani restano comunque con l’inerzia in mano per qualche ulteriore minuto: doppietta di Lindström e ancora qualche prodigiosa parata di Garcia tengono avanti gli ospiti (6-9 al 20’), c’è però ancora Makhlouf su lato cingolano a riportare gli uomini di Laera allo svantaggio minimo (9-10 al 23’) prima della realizzazione dell’ex Nocelli a dare per qualche secondo la perfetta parità, rotta dal pallonetto di Pauloni in ala.
La Macagi porta Trieste sul pari nell’ultimo minuto di frazione, col solito Makhlouf a siglare il momentaneo 13-13.
Cingoli parte di slancio nella ripresa: l’uno-due di Makhlouf e Mangoni porta avanti i marchigiani di due reti, Esparon dimezza subito dopo il gap e Garcia para un sette metri, i biancorossi stringono i denti restando prima sul -1 con Pauloni a superare Martini, trovando poi la parità a quota 16 con la rete di Esparon (35’).
Il buon momento giuliano è certificato dalla difesa, dalla rasoiata di Bono sotto passivo e da un altro gol di Pauloni in ala (16-18).
Garcia continua a esaltarsi tra i pali, la Macagi va in rottura offensiva prolungata ed Esparon spinge ancora di più Trieste sul +3 al 41’.
I padroni di casa tornano a segnare con Naghavialhosseini e Lezaun, sono Lindström e Bendjilali a tenere a distanza di sicurezza il Cingoli (19-22) che sbaglia tanto in fase de passaggio.
Nei due minuti di esclusione a Lindström i biancorossi reggono (gol da porta a porta di Martini, è +2 a 9’ dalla fine), poi però un successivo 2-0 fulmineo marchigiano riporta tutto in perfetta parità.
Trieste si ritrova nuovamente in inferiorità numerica a cinque dal termine, col due minuti sanzionato a Vanoli, Rossetti consegna il sorpasso del Macagi sul 23-22, Esparon pareggia qualche istante dopo sul 23-23 (180’’ alla sirena finale).
Si decide tutto all’ultimo: Garcia para in tre occasioni diverse, è ancora parità con trenta secondi da giocare, Trieste però non concretizza il proprio attacco e l’ultima azione è del Cingoli che trova il gol di Nocelli per il definitivo 24-23.

Alessandro Asta (Addetto Stampa Pallamano Trieste 1970)
(foto di Ervin Skalamera)

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In collaborazione con Pallamano Trieste 1970 – articolo di Alessandro Asta – addetto stampa Pallamano Trieste 1970

 

PALLAMANO TRIESTE 1970 33   –   ALPERIA BLACK DEVILS 27    (primo tempo 16-11)

PALLAMANO TRIESTE 1970: Garcia, Postogna, Bono, Ganz 1, Mazzarol, Antonutti, Pernic 1, Urbaz 1, Parisato 4, Postogna, Andreotta, Pauloni, Lindström 6, Vanoli 6, Bendjilali 3, Sandrin 1, Esparon 10. All. Carpanese
ALPERIA BLACK DEVILS: Parra, Frej, Borgato, Meye 2, Conte 7, Visentin 1, Sa. Gerstgrasser 4, Stricker 2, Si. Gerstgrasser, De Oliveira, Nunez 2, Khouaja 2, Sperandio, Brusic, Fedila 6, Urban 1. All. Panetti (altro…)

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In collaborazione con Pallamano Trieste 1970 – articolo di Alessandro Asta – addetto stampa Pallamano Trieste 1970

CASSANO MAGNAGO 29   –   PALLAMANO TRIESTE 1970 24      (primo tempo 12-12)

CASSANO MAGNAGO: Adamo 5, Branca 2, Dorio, Fantinato 4, Jezdimirovic 1, Kabeer, La Bruna 1, Lazzari 1, Mazza 6, Monciardini, Moretti 3, Ostling 3, Riva, Salvati, Savini 2, Volarevic 1. All. Bellotti
PALLAMANO TRIESTE 1970: Garcia, Postogna, Bono 2, Mazzarol, Antonutti, Pernic 1, Urbaz, Parisato 2, Andreotta, Pauloni 1, Lindström 6, Vanoli 3, Bendjilali 1, Sandrin, Esparon 8. All. Carpanese

Arbitri: Dionisi e Maccarone (altro…)

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In collaborazione con TSportintheCity – articolo di Francesco Freni

Pallacanestro Trieste – Olimpia Milano 86-82      Parziali: 30-21, 44-41, 70-65, 86-82      Progressivi: 30-21 / 14-20 // 26-24 / 16-17

Pallacanestro Trieste: Toscano-Anderson 4, Ross n.e., Deangeli 6, Uthoff 2, Ruzzier 3, Sissoko 16, Candussi 3, Iannuzzi n.e., Brown 17, Brooks n.e., Moretti 9, Ramsey 26.   Coach: I. Gonzalez. Assistenti: F. Nanni, F. Taccetti, N. Schlitzer.
Olimpia Milano: Mannion n.e., Ellis 14, Tonut 0, Bolmaro 7, Brooks 22, Leday 0, Ricci 9, Flaccadori 0, Guduric 4, Shields 18, Nebo 4, Totè 4.
Coach: E. Messina. Assistenti: G. Poeta, A. Seravalli, E. Kovacic.

Arbitri: M. Rossi, A. Valzani, G. Dori. (altro…)

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