News dalla radio

TRIESTE – La scommessa è stata vinta! Portare in una prestigiosa sala teatrale, il Rossetti, la musica della, forse, più importante metal band a livello mondiale, ed unirla sul palco ad un’orchestra sinfonica di 30 e passa elementi, oltre ai 4 musicisti „in elettrico“, non era impresa semplice ne soprattutto di sicuro successo.
Ed invece il „quasi“ sold-out (mancavano veramente pochissimi posti da riempire) di martedì sera nel salotto buono del capoluogo regionale ha premiato Luigi Vignando e la sua VignaPR per la lungimiranza nelle vedute musicali per questo nuovo progetto che, speriamo, non sia l’ultimo per un genere musicale, il rock/metal, che ancora tanto ha da dire e da far sentire.
Quattro musicisti metal serbi con accanto una batteria di musicisti classici armati di archi, fiati e percussioni, ci hanno fatto passare una straordinaria serata di ottima musica ma anche di tanti ricordi richiamati dalle note di classici tra i quali Master of puppets, One, Enter sandman ma anche Welcome home (Sanitarium) e l’immarcescibile Seek and destroy, brano storico tratto dal primissimo lavoro della band di Los Angeles.
Due ore letteralmente volate via tra rasoiate di chitarra e pennellate di violini, il tutto legato dalla voce di un cantante che anche nelle fattezze fisiche assomigliava al James Hetfield originale.
Pubblico entusiasta tanto che al termine del set musicale previsto ha richiesto a gran voce ulteriori pezzi, desiderio accolto, con un pò di stupore, da parte della band e dell’orchestra.
Bravi tutti, quindi, e la speranza di vedere ancora qualche serata „in Rock“ in una città che ha sicuramente le potenzialità ed i luoghi per far arrivare altre grandi, ma anche meno grandi, star della musica.

Andrea Rock Sivini per Radio City Trieste

TRIESTE – Il gruppo metal che ha segnato un’epoca intera: i Metallica.
E martedì 28 novembre al Politeama Rossetti la band verrà  celebrata con l’esecuzione dei loro più grandi classici, da ‘One‘ a ‘Enter sandman’, da ‘Master of puppets’ a ‘Nothing else matters’ e molti altri,  stavolta “rivisitati” anche con la presenza di un’orchestra sinfonica di 30 elementi.
Debutto italiano per questo nuovo progetto di Vigna PR che porterà poi l’evento anche nella città di Lubiana.
Intere generazioni stregate dai “The Four horsemen” fin dal lontano 1981 con un record di più di 125 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Una serata imperdibile per gli estimatori del genere ma anche per tutti quelli che vogliono vivere un racconto musicale potente reso particolarissimo dalla versione “orchestrale” della setlist.
Appuntamento, quindi, alle ore 21 di martedì 28 novembre presso la Sala Assicurazioni Generali de IlRossetti

Andrea “Mr Rock” Sivini per Radio City Trieste

TRIESTE – L’ultima volta che ho visto i Laibach dal vivo risale a quasi quattordici anni fa. E’ stata una scelta consapevole, la mia, per una pausa così lunga, in quanto avendoli già visti ben otto volte in poco meno di dieci anni, avevo bisogno di smaltire le tossine emozionali provocatemi dai loro spettacoli.
Non per nulla, in una recensione del 2004, descrivevo le loro esibizioni come “…un indigesto pugno nello stomaco che solo una volta digerito permetteva di comprendere ad apprezzare quanto appena visto”.
Dopo tanti anni sono ancora di questo avviso e, nonostante un loro spettacolo non lo ritengo adatto a tutti, penso comunque vadano visti almeno una volta.
Proprio per questo motivo ora, a bocce ferme, vorrei sapere quanti tra i presenti domenica sera conoscevano il collettivo artistico sloveno, ed erano consapevoli di cosa avrebbero visto.
In oltre quarant’anni di storia i Laibach hanno sempre presentato spettacoli molto particolari dove nulla è mai stato lasciato al caso, ed il loro nome è stato il punto di convergenza per diversi tipi di arti che si fondevano assieme creando qualcosa che andava ben oltre a quello che poteva essere un semplice concerto.
Non nuovi a rivisitazioni od interpretazioni realizzate secondo il loro punto di vista, i Laibach hanno intrapreso tourneè in tutto il mondo, sono stati la prima band a suonare in Corea del Nord, e sono da tempo uno dei fiori all’occhiello dell’etichetta discografica britannica Mute Records.
Nonostante la propria longevità però, la band slovena che porta il vecchio nome tedesco della capitale, ha suonato solamente quattro volte a Trieste. La prima nel maggio del 1995 al Teatro Miela per l’ Occupied Europe NATO Tour dal quale è stato realizzato un live, due volte al Teatro Sloveno nel febbraio del 2011 e nell’aprile del 2016, fino all’imponente passaggio attuale al Teatro Rossetti, per una rappresentazione sinfonica (realizzata a modo loro ovviamente), del romanzo storico Alamut dello scrittore sloveno (triestino di nascita) Vladimir Bartol.
Sul palco, per la trasposizione in musica della storia ambientata nella Persia dell’XI secolo, l’intera RTV Slovenia Symphony Orchestra, i due gruppi vocali Human Voice Ensemble di Teheran, ed il Gallina Vocal Group, l’orchestra femminile AccordiOna composta da ben dodici fisarmoniche, ed ovviamente loro, i Laibach, in formazione di cinque elementi.
E’ stata un’autentica opportunità questa, della quale possiamo ritenerci fortunati.
L’attenta organizzazione ad opera di Vigna PR e AND Promotions, in collaborazione con il Teatro Rossetti, hanno regalato al pubblico triestino un’anteprima assoluta. Infatti solo quattro le date per presentare questo spettacolo: Lubiana e Trieste, e poi ancora Francoforte e Zagabria.
Articolato e complesso, e non penso di sbagliare se aggiungo anche costoso nella produzione, Alamut ha avuto una gestazione molto lunga ed è nato da una collaborazione artistica tra menti slovene ed iraniane.
Da questo incontro, un percorso sinfonico di nove atti ha preso vita per infatuare la psiche attraverso il turbamento del senso dell’udito con l’ascolto di Sperimentazione, Isolazionismo ed Industrial, mentre l’occhio osserva rapito le immancabili creazioni visive che trasportano lo spettatore in dimensioni e luoghi non definiti.
Il tutto realizzato ad arte… come Laibach comandano.

 

Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

Foto di Simone Di Luca

TRIESTE – In poco più di quarant’anni di attività, i Laibach ritornano nel capoluogo giuliano solamente per la quarta volta.
Difficilmente il loro nome dirà qualcosa ai più ma non c’è da sentirsene in colpa, e comunque proprio chi non li conosce affatto farà bene ad afferrare al volo l’opportunità che gli viene offerta dall’organizzazione di Vigna Pr e AND Production per domenica 15 ottobre al Teatro Rossetti, con inizio alle ore 20.30.
Orgoglio nazionale sloveno, provenienti dalla capitale della vicina repubblica, i Laibach presenteranno al pubblico triestino questo nuovo spettacolo, che prende il nome dall’omonimo romanzo del loro connazionale, lo scrittore Vladimir Bartol (nato a Trieste all’inizio del secolo scorso), e sarà una rappresentazione della quale vantarsi, dato che solamente quattro città in tutta Europa sono state scelte per questa prestigiosa anteprima sinfonica in nove atti ambientata nell’antica Persia: Alamut.
Assenti da Trieste da quasi sette anni, i Laibach hanno da sempre saputo raggruppare sotto il loro marchio diversi tipi di arti, viaggiando in tutto il mondo per proporre i loro spettacoli e pubblicando le loro opere per la prestigiosa label Mute Records, al fianco di altri nomi di tutto rispetto.
Mai banali e sempre all’avanguardia, attenzione che domenica sera i Laibach potrebbero sconvolgervi ma, comunque vada, sicuramente non vi deluderanno.

Cristiano Pellizzaro per Radio City Trieste

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